Chi sono?

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Ciao a tutti, mi chiamo Mirko e sono un appassionato di Vespe. La mia prima Vespa è arrivata a 13 anni una 50 special del '81, con la quale ho iniziato a muovermi e a fare i primi raduni. In seguito a 16 anni è arrivata una 125 Primavera ET3, sempre del '81 e dopo un lungo restauro a 17 anni ho potuto guidarla e ho allungato i miei itinerari. Crescendo la mia passione per questo mezzo ho iniziato cercare qualcosa altro e dopo qualche anno nel 2015 ho acquistato una 125 VNA del '58 tenuta per un periodo poi venduta e nel 2016 al suo posto ho preso una Sprint 150 del '68. Nel 2018 ho trovato se posso chiamarla così la mia perla, un 200 Rally del '72 e dopo la vendita della prima ET3 ne è arrivata in casa un'altra del '77. E così tra una Vespa e l'altra mi sono dedicato a qualche avventura che ho deciso di condividere con voi.
INFORMAZIONE: La pagina è in fase di lavorazione, prossimamente verrà aggiornata con post di viaggi sempre più recenti. Grazie

domenica 26 aprile 2020

Toscana-Lazio...Isola del Giglio - Vespa 150 Sprint

Ai confini della Toscana - Lazio 
con sbarco sull'Isola del Giglio !

E dopo essere stato in Toscana per la prima volta nel 2016, nel 2017 io e la mia ragazza abbiamo partecipato all' 8° tappa PISA-LUCCA-ABETONE che si svolge nel cuore della notte. 
Ho organizzato un altro tour in solitaria, poiché la mia ragazza era in America, mi son detto per il mio compleanno parto per un viaggio che attraverserà la Toscana fino al confine con il Lazio dove avevo prenotato, ovvero da Poggiobono Country House in Loc. Spinicci, 58010 Marsiliana GR. Ho prenotato una camera da letto con bagno come base di ritorno,
dato che sarei stato fuori tutto il giorno.

27-08-2018 ore 5:30 Vespa pronta e carica per partire, il cielo ancora buio e pieno di stelle e la temperatura era ottima. Da li a poco sarei partito. Questa volta ero organizzato in modo diverso, come navigatore un Tom Tom Vio  montato sul specchietto e 2 Powerbank con me, uno da 10000 mah ad uso esclusivo per la carica del navigatore ( in 30 min si ricaricava tranquillamente ) e un'altro da 22000 mah per il telefono che mi garantiva 6 cariche, questa volta avevo un Samsung S6, il telefono su aveva le mappe per il navigatore, cioè, il Vio, e collegato al telefono tramite Bluetooth.

Cerea (VR)

Questa volta mi metto in strada con la Vespa 150 Sprint del '68, questa Vespa ha una capienza di 7,7 litri, 6,2 di pieno e 1,5 di riserva, a differenza dell'et3 con i suoi 4,6 litri di pieno e 1 litro di riserva, però i consumi sono diversi qui non mi posso aspettare di arrivare a 42 o più km al litro! Come anche per la velocità, l'et3 può raggiungere anche 95/98 km/h, questa non va oltre gli 85 km/h.
Il bello della Sprint però è che ha un vano porta oggetti immenso sul lato sinistro e ci sta veramente sacco di roba! Mi aspettavano più di 400 km, ovvero 9 ore di strada, sapevo che avrei attraversato tutta la Toscana! Questo si che sarebbe stato un viaggio di forte costanza. A quell'ora è uno spettacolo andare per strada, sei solo tu, il rumore della tua Vespa e la strada che passa sotto di te. I chilometri passano e il sole all'orizzonte pian piano va a illuminare il cielo.

Alba lungo la strada.

Come quando sono sceso altre volte ho fatto rifornimento poco dopo aver passato Bologna, avevo percorso 134 km con 4,8 litri di miscela (28 km/l). Questa volta ho imboccato la strada che avrebbe attraversato Passo della Raticosa e Passo della Futa e che mi avrebbe portato direttamente a Firenze.
A breve, lungo la strada mi resi conto che partendo così presto alle 9 di mattina ero già in mezzo agli Appennini, ragazzi vi garantisco che, anche se era agosto, la temperatura era veramente bassa. La temperatura era sotto i 10 gradi, avevo le gambe ghiacciate e cosi mi sentii obbligato a fare una sosta giù di strada per muovermi un pò! La bassa temperatura mi aveva messo in crisi la batteria del telefono che era riposto nello zaino, ma sopratutto del navigatore che era esposto all'aria, infatti dopo neanche 3 ore la batteria era scesa al 30%, obbligandomi a una prima ricarica.

Sosta al sole. Temperature sotto i 10°

Così in attesa di riprendermi con la temperatura, ho preso l'occasione e ho rimesso in moto la vespa e ho infilato i piedi sotto al pedale di avviamento, cosi da sfruttare l'aria calda che fuoriusciva da sotto il motore. Direi che è un ottima idea !

Idea di riscaldamento !

Dopo una sosta di 20 minuti mi sono rimesso in marcia, nella corsa verso Firenze.
Detto fatto davanti a me si aprì un panorama spettacolare. Firenze !

Direzione Firenze.

Passata la bella Firenze mi sono direzionato verso Siena, che però avrei solo costeggiato. La strada man mano diventava sempre più collinosa con ambientazione tipica della Toscana. All'altezza di Siena ho fatto il secondo pieno della giornata, da quando ero partito avevo percorso 280 km circa. Invece dal pieno precedente avevo fatto 144 km con 4,7 litri di miscela e una media si era alzata un po' a 30,6 km/l. Erano le 12:30 decisi di sostare e mangiare un panino all'ombra mezz'ora, un po' di riposo dopo 6 ore potevo permettermelo !

 Quasi a Siena.

Passata Siena, mi sono diretto verso Grosseto, la strada sembrava infinita, Ad un certo punto ho imboccato una statale deserta, 50 e passa chilometri dritti, nessuno sulla strada e forse avrò incrociato 5 macchine! Così ho passato i miei probabili ultimi km, a 75 km/h puramente in solitaria sotto il sole toscano. La Vespa sembra non essere mai stanca, il motore manteneva sempre il suo regime di giri, a differenza mia. D'altronde era questa la mia sfida, cosi dopo circa 4 ore buone di strada dall'ultima sosta, mi sono trovato ad arrivare a Marsiliana, a meno di 6 km dal mio arrivo.
A Marsiliana, un paesino piccolo, mi sono fermato per fare rifornimento, il terzo della giornata. Dal pieno precedente avevo percorso 123 km con 4 litri di miscela, una media di 30,8 km/l.
Si sono fatte ormai le 18, così mi sono fermato a prendere qualcosa per mangiare per la sera in un piccolo supermercato, per poi dirigermi all'affittacamere.
Arrivato, una signora molto gentile mi ha mostrato dove posteggiare la Vespa e la camera da letto, il posto è su una collinetta e si gode di un'ottima vista e di tranquillità, così dopo aver scaricato la Vespa dato una controllata generale che fosse tutto apposto, mi sono goduto il mio meritato riposo dopo aver percorso più di 400 km.

Giorno due del mio viaggio, partenza ore 7:30 del mattino, in direzione del Porto Santo Stefano che dista circa 30 km da dove alloggiavo, dove volevo imbarcarmi in direzione dell' Isola del Giglio.

 Porto di Santo Stefano.


Imbarco sul traghetto, direzione Isola del Giglio.

Dopo aver lasciato fissare la Vespa come si deve, mi sono trovato un posto sul ponte della nave, per godermi quei 40 minuti circa di viaggio. Il cielo era azzurro, il mare blu, il sole splendeva in alto e il caldo si faceva sentire. Cosa voler di più? Man mano che ci avvicinavamo l'isola era sempre più bella, una piccola collina in mezzo al mare.

Fotomontaggio di tre scatti dell'isola del Gilio.

Arrivato sull'isola sono sbarcato al Porto Santo Stefano, ho reperito una cartina del posto e mi sono fermato in un bar sul porto a fare colazione. Poi mi sono avviato addentrandomi tramite l'unica strada principale con la quale si arriva un po' da per tutto nelle zone principali, l'isola è piccola (23,8 km²) è totalmente collinare massima altezze che raggiunge sono 496m s.l.m. e l'ambientazione è molto particolare.

Foto sulla strada principale che parte dal porto,
con vista sulla costa.

Prima meta è stata in uno dei punti più alti, Gilio Castello,  un piccolo borgo medievale a circa 5,5 km dal porto. Ho impiegato 10 minuti, il castello è in un punto molto dominante, costruito probabilmente per poter controllare la zona del mare. Dopo qualche foto e un giro a piedi del borgo mi sono diretto verso l'altro lato dell'isola zona Gilio Camprese a poco più di 6 km dal castello sempre più o meno a 10 minuti, si è aperto quello che sembrava un altro mondo.

Vista con Torre del Caprese
Selfie !

La giornata rendeva ancora più carico di colori quel panorama e così arrivato a Gilio Caprese, dopo un giro nei dintorni, mi sono fermato per mangiare qualcosa al volo e proseguire con il giro tornando verso il porto e facendo tappa in varie spiagge lungo la strada. Alle 15 avevo prenotato il traghetto di ritorno, decisamente troppo presto l'unica pecca di questa tappa probabilmente, sicuramente se torno starò di più. Alle 16:00 ero già tornato in "Italia" sulla "Terra Ferma"!ok, faceva figo dirlo, mi sono avviato sulla strada dopo il porto Santo Stefano, percorrendo la strada in direzione Monte Argentario. Si percorre su una strada principale che fa il giro della costa con panorami sul mare molto suggestivi, infine proseguendo si può tornare al porto da dove ero partito.

Vista del porto Santo Stefano

Foto lungo la strada che costeggia la costa.

Infine prima di concludere la giornata e tornare all'alloggio, mi sono fermato a fare il pieno e tra una cosa e l'altra avevo percorso 120 km. In camera mi sono dedicato a preparare l'itinerario per il giorno dopo, avrei sconfinato in Lazio.

Giorno 3, Mi sono messo in strada abbastanza presto, in direzione Tarquinia circa 55 km e 1 ora di strada dall'alloggio, dove ho fatto una sosta colazione. Ripartendo, mi sono direzionato verso Barbarano Romano  circa 32 km, queste strade sono in zone totalmente immerse nelle colline. Proseguendo sulla strada per altri 26 km mi sono diretto alla mia prima meta ufficiale dove mi sono fermato e ho fatto visita.

 Castello di Bracciano

Una volta parcheggiato a Bracciano, mi sono dedicato alla visita del Castello di Bracciano costruito nel 1470, tramite guida si può visitare, al suo interno si può vedere un po l'ambientazione dell'epoca e pezzi di storia del castello. Finita la visita, mi sono allungato sul lungo Lago di Bracciano, visibile anche dal castello, per una sosta pranzo.
Nel primo pomeriggio, mi sono avviato per la seconda tappa giornaliera, percorrere quelle strade collinose in mezzo alla natura, lasciando correre sotto le ruote la strada era quasi magico senza pensieri che potevano toccarti, cosi dopo 2 ore e 85 km percorsi sono arrivato a Civita di Bagnoregio.

Civita di Bagnoregio.

Nominata "La città che muore". Un borgo visitabile solo a piedi, ci si arriva tramite una lunga strada pedonale ci si impiega circa 15 minuti per raggiungerla, per accedere alla strada si deve pagare il biglietto per limitare la circolazione di persone al suo interno, arrivati dentro si può visitare il borgo e un piccolo museo. Che dire... ambientazione e luogo molto particolare in una location unica.
Finito con il tour a Civita, mi sono direzionato verso l'alloggio dato che iniziava a far tardi, distava un'ora e mezza di strada, circa 80 km. Tornando sulla strada ho costeggiato il Lago di Bolseno. Inoltre lungo quella strada si trovano anche le Terme di Saturnia, avrei voluto fermarmi ma i tempi iniziavano a stringere e il sole stava calando all'orizzonte. Non mi andava di star fuori anche di notte fondamentalmente.

Vespa pronta per il rientro verso casa.

Giorno 4, dopo aver preparato i pochi bagagli, ho caricato la Vespa e mi sono messo in strada ore 8:30, ho usato il cuscino posteriore come porta pacchi. Mi ero precedentemente creato delle staffe in alluminio che si incastravano sotto il porta pacchi e permettevano di far passare una corda elastica al suo interno, un metodo semplice, veloce da utilizzare e da realizzare !
Si sa quando si parte per un lungo pezzo di strada le prime ore sono sempre le più facili da passare. La cosa sicura era che questa volta sugli Appennini, ci sarei arrivato con una temperatura sicuramente più calda. Ormai avevo percorso dal primo giorno più di 800 km così mi avviai sulla stessa strada che avevo percorso all'andata puntando Firenze. Mi sono fermato per il primo pieno dopo circa un centinaio di km; non ero ancora arrivato a Siena, così fino a dopo Firenze circa 130 km ,dove ho fatto il secondo pieno della giornata, prima di imboccare la strada per gli Appennini.

Mal tempo in arrivo. Nella foto ero Qui  !

Mi sono avviato sulla strada, e dato che ero in anticipo invece di passare per i passi Futa e Raticosa, ho deciso di andare per Barberino di Mugello direzionandomi per Mangona, il tempo stava cambiando, iniziò ad annuvolarsi e lì mi resi conto che non era stata una bellissima idea. Avevo allungato di un'ora la mia strada e non sapevo più in che direzione andavo, o meglio il navigatore mi aveva ri-calcolato il percorso, ma io ero disorientato totalmente. Allorché mi sono trovato a percorrere una strada in salita infinita, quasi tutta dritta, desolata e con attorno solo alberi di pino, alti cosi tanto che coprivano la visuale del cielo e fitti tanto che sembrava una cosa quasi inquietante!
Il mio pensiero fisso su quella strada era, che se non trovavo un paese rischiavo di rimanere a piedi con il pieno, non avevo idea di quanto in là mi stavo portando! Ma ormai il dado della sorte era stato tirato. Sono andato avanti fin quando a terra notai l'asfalto umido e man mano andavo avanti era sempre più bagnato, cosi mi sono fermato, il mio presentimento non era buono. Indossai in velocità l'impermeabile e dopo aver sistemato tutti i bagagli in modo che non si bagnassero, mi sono rimesso in strada, quando un tuono interruppe i miei pensieri. Non c'era nessun posto dove fermarmi per aspettare un attimo e vedere se passava, il navigatore era in carica, mi assicurai che il power bank fosse al sicuro da eventuale pioggia, perciò prosegui fin quando il peggio accade. In men che non si dica iniziò a piovere a dirotto, in breve tempo sulla strada si formarono quei 2/3 cm di acqua sull'asfalto, trovarsi in una situazione così non era simpatico soprattutto in montagna! Staccai quasi immediatamente il navigatore dalla carica, quando non molto lontano dopo un paio di tornanti fatti a velocità bassissima vidì un paese non molto lontano e lungo la strada delle capannine per la fermata dell'autobus, la mia salvezza !

La mia salvezza dalla pioggia. 

Passato il temporale dopo una buona mezz'ora d'acqua, mi sono rimesso in marcia in direzione Bologna e successivamente casa. Dopo 200 km e più di 4 ore sono arrivato a casa, con il sole sopra le testa e tanti ricordi alle spalle, avevo percorso più di 1435 km in 4 giorni pieni. Sì, pieni perché quando si viaggia in Vespa per potersi spostare e riuscire a coprire certe distanze o più mete non si hanno tanti tempi morti, perciò ero sempre in movimento o quasi.

Riassunto viaggio: 
1435 km tot. percorsi
32.61 litri tot. di benzina 
49.15 euro tot. per la benzina
media di viaggio 44 km / litro

direi non male !

=)
Qui trovi il link video del viaggio.
Video You Tube

Grazie per il tempo dedicato.
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domenica 19 aprile 2020

Conquistato Passo dello Stelvio in Vespa 125 ET3

Passo dello Stelvio alla conquista della vetta su una Vespa 125 ET3

Abbiamo così deciso di salire dal lato italiano-altoatesino, una delle 3 strade, quella più impegnativa. Si arriva da Merano (TN), fino ad arrivare a Gomagoi ad un'altezza di circa 1000 m s.l.m. Da lì inizia la salita per quasi 26 km, 48 tornanti, un dislivello di quasi 1800 m e con pendenza media intorno 8-9%. Verso la fine di questi 26 km può raggiungere anche il 12%. Questo è il passo dello Stelvio!

Chiudiamo in bellezza questo 2016 !

24 Settembre 2016 Ore 6:00, 16 gradi poco più, ritrovo in piazza a Cerea, Vespa pronta con il pieno, ma questa volta con a bordo anche una tanica da 5 litri di miscela piena, legata tra le gambe e la ruota di scorta, non sapevo quanto sarebbe stata dura la salita e soprattutto lunga, l'unica cosa certa era che distributori, una volta iniziata la salita, non ne avremmo trovati. Ci aspettavano poco meno di 300 km e quasi 6 ore. Partendo cosi presto abbiamo raggiunto e passato Verona molto velocemente, da li abbiamo imboccato la strada SS12 che costeggia la montagna e A22 che va verso Trento, arrivati lì abbiamo preso direzione Merano.

Sulle strade Trentine

Dopo il pranzo e qualche foto lungo la strada, abbiamo imboccato la strada per la nostra meta passando per Prato Allo Stelvio l'ultimo paese dove si trova la possibilità di rifornimento.

E dopo la sosta rifornimento OBBLIGATORIA ci siamo trovati a imboccare la strada con il numero 48 era il primo dei quarantotto tornanti che ci attendevano, 26 km di pura montagna, partendo da una quota di 1000 m avevamo 1800 m di dislivello per poter dire l'abbiamo conquistata!


Vista dell'ultima parte di tornanti.

Ho letto molto spesso in giro di persone che dicono che per salire bisogna cambiare il getto di massima del carburatore, far modifiche e che si ha problemi nel salire con la vespa, la mia esperienza è stata che la Vespa ha iniziato a risentire della quota una volta passati i 2000 m di altitudine, calo di prestazioni e il minimo era calato. Cosa molto interessante i consumi di carburante, che non sono stati eccessivi, circa 3 litri per arrivare in cima.

 Arrivati alla fine del passo a 2758 m il sole spaccava l'aria, la neve contornava i bordi delle strade e la temperatura non superava i 20 gradi. Una volta arrivati si trovano dei negozi di souvenir e un paio di ristoranti, per gli amanti c'è anche una funivia che porta ancora più in quota, se non sbaglio sopra i 3000 m.
All'inizio ho menzionato che abbiamo scelto una delle tre strade, ovvero quella più impegnativa. Dal lato Italiano c'è una seconda strada più semplice che parte dal paese Bormio a 1225 m s.l.m. ed è lunga circa 20 km con 40 tornanti con pendenza che varia tra il 7% e un massimo del 12% verso la fine. Infine c'è una terza strada dal lato Svizzero che parte Santa Maria Val Monastero a 1375 m s.l.m.


Foto sul Passo dello Stelvio.

Dopo aver girato per tutti i negozietti, mangiato qualcosa e fatto un centinaio di foto, ci siamo rimessi in sella per scendere dal lato Svizzero. La seconda tappa per il giorno dopo era il Lago di Resia.

Passati per il piccolo paese della Svizzera Santa Maria Val Monastero abbiamo sostato 10 minuti per un paio di foto, per poi andare in direzione Malles Venosta dove ci aspettava il B&Breakfast.


Foto del paese Malles Venosta

Un bel paesino di montagna piccolo e tranquillo. Dopo aver scaricato i pochi bagagli ed esserci recati in camera ci siamo fatti una bella doccia, sulle spalle avevamo 340 km e diversa stanchezza. Ci siamo diretti in piazza alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma alle 20:30 era già tutto chiuso, ad eccetto di un negozietto di pizza al taglio che stava per chiudere e che avanzava qualche trancio. Per fortuna!



Il risveglio è stato incantevole in mezzo a queste montagne spettacolari, dalla camera si poteva vedere una vallata oltre il paesino immensa, di un bel verde acceso e il sole che man mano che saliva lo illuminava. Dopo una buona colazione, abbiamo salutato il personale che ci aveva offerto il posteggio per le due vespe nel loro garage, persone molto gentili e alla mano. Ci siamo incamminati in direzione della nostra seconda meta, il lago di Resia, situato a 1498 m s.l.m. dista circa 19 km e una 20 minuti da lì, in direzione del confine Austriaco. La strada che porta al lago e abbastanza lineare e costeggiata da immensi prati, porta al piccolo lago della Muta e subito alla nostra vista è comparso il Resia. Una meta molto ambita perché poco dopo la metà del lago si passa da una galleria e alla nostra sinistra c'è un parcheggio, impossibile da non notare è sempre pieno di moto e auto di passaggio. Una tappa fondamentale perché in quel punto compare un campanile del 1357.


Dopo la sosta al lago ci siamo avviati in direzione Austria, che dista a neanche 10 minuti di strada da li e ovviamente non si poteva non fare la fotto sotto il cartello di confine!

Confine Austria - Italia

Appena dopo il confine si trova un distributore di benzina nettamente più economico!
Attraversato il confine abbiamo proseguito in terra austriaca  

Lungo la strade Austriache B180.

Proseguendo sulla B180 per circa 9 km sulla nostra destra troviamo Festung Nauders un forte 
Austro-Ungarico del 1834. 

Forte Festung Nauders

Ci siamo dilungati sulla B180 per una decina di km, facendo una sosta in un piccolo bar lungo la strada.  Dopo la sosta e aver ammirato il paesaggio rientrati in Italia sul lago, attorno le 13:00 circa per una sosta pranzo, prima del rientro verso casa.


Sulla strada del ritorno.

Un viaggio cosi di due giorni si può fare tranquillamente, diciamo anche essere il minimo indispensabile, dato che abbiamo percorso poco più di 700 km. Mi sono ripromesso di rifare questo giro, ora che avevo visto com'era volevo organizzare e farlo diversamente magari in tempi diversi o dormendo in altri posti. Consiglio come giro di farlo, il passo dello Stelvio man mano che si sale si nota il cambiamento della natura circostante che diventa sempre meno folta cambiando il tipo di vegetazione. Importante il periodo Settembre è l'ultimo mese che si riesce salire con temperature decenti intendo! Secondo me il periodo migliore va da metà giugno a fine Settembre, per non trovare troppo freddo. Per quanto riguarda l'Austria voglio organizzarmi per passare qualche giorno in più addentrandomi per visitarla.



Grazie per il tempo dedicato.
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venerdì 17 aprile 2020

Toscana in Vespa 125 ET3 1981

Toscana in Vespa

In questo post vi racconterò di un viaggio tutto italiano fatto in solitaria nelle terre toscane nel 2016. Eh... si, un veronese nelle bellissime terre toscane. Per la prima volta ho "toccato con mano la Toscana".
In sella alla mia fedelissima ormai chilometrata Vespa 125 ET3....

Scatto lungo la strada sugli appennini.

Come dico a tutti "ogni nuovo viaggio, ogni nuova esperienza, ti portano a migliorare quello che verrà successivamente". Questo decisamente è stato il viaggio della svolta di tutto quello che sarà del dopo.

Partito alla mattina del 23 Agosto, ricordo la temperatura di 20 gradi che ti obbligava ad un abbigliamento a maniche lunghe e giacca anti-vento. Il giorno precedente ho fatto la solita controllata generale e ho montato il porta pacchi anteriore con uno zaino sopra di esso. All'interno ho messo giusto l'essenziale per star via qualche giorno (forse anche meno di quello che mi sarebbe servito realmente). Dico l'essenziale perché sapevo che quello doveva essere il viaggio della mia svolta. Andare per tornare diverso.
Partenza ore 7:30 della mattina da Cerea (VR) con molta calma mi sono avviato direzione Bologna dove avrei imboccato la strada per gli appennini. Mi aspettava un viaggio di 230 km e circa 5 ore di strada. Ho usato come navigatore un Samsung S3 infilato in una custodia da braccio; sapete quelle che i corridori usano per ascoltare la musica? Ecco, quella! Legata al manubrio di color verde che i giorni a seguire si rivelò problematica nel lungo tempo di utilizzo. Cosa molto importante di un viaggio cosi, è avere modo di caricare il telefono o il navigatore perciò ero attrezzato con un power bank da 10000 mha che mi garantiva sicure 4 cariche complete.
Mi ero prefissato dopo circa 100 km di fare rifornimento. Mi sarei ritrovato poco dopo Bologna  siccome non ero sicuro di trovare distributori lungo il passo che attraversava gli appennini mi sono preveduto. Lungo la strada che attraversa gli appennini le pendenze erano relative e le strade piuttosto belle da percorrere con curve dolci che accompagnavano il motore della Vespa. Sulla strada si trovano tranquillamente diverse botteghe di alimentare dove prendere un panino e qualcosa da bere per una breve sosta cosi detta al sacco. Mi fermai circa mezzora in un parcheggio poco dopo aver passato il confine toscano. 

On the road .

Dopo 5 ore buone, sono arrivato alla prima tappa del mio tour Pontedera, dove c'è il mitico  Museo Piaggio (link maps). Ovviamente non potevo non visitarlo. Se non ci siete mai stati ve lo consiglio ha una vasta gamma di Vespe e altri mezzi Piaggio come il ciao, l'ape e una serie di integrazione con altri veicoli storici. 

Museo Piaggio di Pontedera.

Forse non ve l'ho detto ma non avevo prenotato nulla, ero proprio in balia del destino. Perciò dopo la visita al museo dovevo assolutamente trovare un luogo dove dormire, e soprattutto che avesse un parcheggio al coperto ! Fortuna vuole che non molto lontano da li ho trovato un hotel con personale molto gentile, Hotel La Pace, Pontedera. Qui hanno anche parcheggio al coperto e sicuro, sicuramente ci tornerei per una sosta a Pontedera.
Dopo una bella doccia mi sono dedicato ad una bella camminata per il centro di Pontedera, tranquillo ho trovato un ottima piazza al taglio e un buon gelato giusto per non farmi mancare nulla. 

Giorno 2. E' la volta di ripartire per la seconda tappa, dopo una buona colazione in direzione Pisa. In tutto ciò non avevo ancora fatto benzina da dopo Bologna e dentro di me mi chiedevo dove sarebbe andata in riserva e l'ho preso come una sfida, quando mai ! 

Foto all'ingresso di Pisa.

Tra Pontedera e Pisa la strada è lineare e facile da percorrere, ci si impiega circa 30/35 minuti. Una volta arrivato ho parcheggiato sul lato sinistro di Porta San Ranierino, l'ingresso è vicina a Piazza Duomo dove si trova la Torre di Pisa, la cui visita ovviamente non potevo saltarla. Salire per i scalini della torre ti da una sensazione strana a causa della pendenza, ti sembra di cadere. Una volta su, hai la possibilità di vedere buona parte di Pisa e se becchi una giornata soleggiata è uno spettacolo. Dopo un po' di foto qua e la ho deciso di spostarmi per il pranzo e sono andato a Marina di Pisa che da sul mar Ligure. Ho pranzato in un ristorante chiamato Rosa dei Venti con vista mare, veramente ottimo e nemmeno troppo caro.
Finito il mio relax verso le 14:00 ho deciso di avviarmi per la mia terza tappa si trovava a 2 ore circa di distanza e 110 km e forse sarebbe stata l'ultima del mio tour. Firenze città d'arte. 
All'altezza di Pontedera ho incrociato un distributore di benzina consapevole di essere ormai all'ingresso della riserva, ovvero l'ultimo litro di benzina. Mi son detto vado avanti ce ne sarà un altro! ecco perché il mio "quando mai" dell'inizio del secondo giorno, il peggio arrivò. Ho imboccato una statale lunghissima e dritta come una stecca di biliardo più di 30 km, e la vespa andò in riserva subito dopo. Mi sono fatto due conti al volo avevo percorso 194 km con 4,6 litri, una media di 42 km/l, mi restava un solo litro, la riserva, poi ero fuori dai giochi. 
Dentro di me mi son detto: ottimo una statale quindi qualche distributore dovrei trovarlo. Dopo 3 km di vento contro e un sole che mi aveva ustionato (ndr: cosa molto importante portarsi sempre la crema solare!)  nessun distributore all'orizzonte. Deciso, mi sono fermato, ho dato una sbirciata veloce al telefono individuando un distributore a una decina di km. Ho deciso di rallentare il passo con una velocità costante di 50 km/h. 


Foto lungo la strada.

Ragazzi non ci crederete ma era chiuso! Ebbene si avevo davanti altri 15 km anche di più, con forse mezzo litro nel serbatoio. Tramite google map,s notai un altro distributore fuori statale non molto lontano, cosi decisi di allungarmi nella speranza.
Benzina ! Esultai dentro di me, dopo 21 km in riserva riuscii a fare quel benedetto pieno, ho fatto la bellezza di 5,2 litri di benzina. Da notare che la capienza totale era di 5,6 litri.
Alle porte di Firenze la strada non era il massimo tra avvallamenti e buche ma tutto sommato nessun problema. I problemi vennero dopo, nella ricerca di un hotel per la notte, il problema della riserva mi aveva rallentato parecchio, infatti erano già le 18:30 passate.
Dopo una mezzora buona che girovagavo per le strade di Firenze e dopo essere passato da un paio di hotel, ho trovato l'alloggio presso Hotel La Fortezza, con un bel parcheggio interno nel cortile per la Vespa non coperto ma mi sono accontentato, alla fine la camera, prezzi e ospitalità erano veramente ottimi. Dopo aver sistemato il mezzo, mi sono dedicato ad una pausa e ad una doccia. Ero cotto!
Qualche ora più tardi ho fatto una passeggiata verso il centro di Firenze, l'hotel non era proprio comodo al centro ma tutto sommato andava fin troppo bene. Con l'aiuto di Google Maps ho girovagato per il centro e li il telefono ha iniziato dare i primi sintomi dello stress di uso costante e chiuso nella custodia da braccio, sotto il sole toscano lungo la strada... forse non era salutare. 
Si era bloccato e non riconosceva più la sim ! e senza sim navigatore e molto altro non funziona.
Questo non ci volevo cosi mi sono incamminato e sono tornato in hotel.

La notte porta consiglio.

Giorno 3 dopo un buon riposo una buona colazione, ho dedicato la mattinata facendo un giro turistico nelle varie zone di Firenze, per le varie piazze. Veramente bella e artistica. Però vi consiglio di fermarvi più giorni perché una mattinata è decisamente poco, a malapena va bene per girare a piedi velocemente. Cosi dopo pranzo ero pronto a ripartire, era il momento del rientro.

Davanti l'hotel La Fortezza, pronta e carica.

Con la Vespa pronta e carica mi sono avviato e appena uscito da Firenze mi sono fermato per fare rifornimento di 2,58 litri e 114 km, prima di imboccare la strada per attraversare gli Appennini.  
La strada di rientro prevedeva di passare per il Passo della Futa a 903 m s.l.m. 
e per il Passo della Raticosa invece a 968 m s.l.m. quest'ultimo lungo la strada si trova il 
Chalet Raticosa un locale con un gran parcheggio davanti, metà ambita di molti motociclisti.
La strada che percorre Firenze - Bologna la consiglio da fare in vespa non è difficile ne impegnativa, ha diversi punti panoramici tra le montagne dove poter scattare una foto ricordo e curve per niente male, dove potersi divertire. Senza esagerare ovviamente.
Inutile dire che il rientro è durato poco meno di 5 ore e circa 200 km. Il pieno che avevo fatto poco dopo Firenze mi è bastato per arrivare a Cerea ovviamente in riserva. Mi sono spinto oltre la riserva senza preoccupazione, perché conoscevo bene la zona sapevo che sarei arrivato a Cerea senza problemi, dove effettuai il pieno, avevo percorso esattamente 208 km con 5,25 litri e una media 39,6 km/l. Con quel pieno si concluse la mia gita, che da li a poco portò a una nuova meta molto ambita!

Ho concluso questo viaggio con quasi 700 km sulle spalle, 4 pieni e circa 18 litri di benzina consumati, sicuramente ho imparato che un navigatore sarebbe stato utile, la crema solare e soprattutto quando sei fuori zona spingere oltre la riserva non conviene !

Grazie per il tempo dedicato.
A presto con nuovi post !
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Ciao ! By Vespista1990

giovedì 16 aprile 2020

World Vespa Day 2016 in Vespa 125 ET3 1981

World Vespa Day 2016

Inizio con un vecchio ricordo del WVD 2016 assieme al Vespa Club Legnago.
E anche primo vero giro fuori Italia e con km effettivamente importante.

(Premetto che per partecipare a questi eventi è obbligatori procedere tramite un vespa club 
e tutti i dati di km e consumi sono riferiti al mezzo usato da me)

Scatto in un parcheggio in -1416 Route de Saint-Barthélémy

Maggio 2016 dopo aver fatto il pieno nel serbatoio, una revisione generale con sostituzione olio motore una regolata ai freni e una gonfiata alle gomme... soprattutto la ruota di scorta è arrivato il giorno il momento tanto atteso.

Partenza, Mercoledì 1 Giugno 2016 da Legnago (Vr), ore 6.00 del mattino temperatura mite circa 20 gradi in fine dei conti era Giugno mattino presto a bordo della mia Vespa 125 ET3 Primavera 1981 rigorosamente originale l'avevo attrezzata con un porta pacchi anteriore con su una borsa e con l'indispensabile impermeabile, olio di scorta, in direzione per Saint-Tropez Francia.

Chilometri previsti circa 610 km di sola andata e previsti soprattutto di essere percorsi in giornata su strada di paese e statale, passando nelle vicinanze di varie città tra cui Mantova, Cremona, Pavia, Alessandria, Cuneo per poi sconfinare lo stato della Francia.
Siamo partiti, in strada che guidavano il loro cavallo (vespa), o forse il loro calvario, in 7! Poi in appoggio c'era con noi un furgone con a bordo bagagli del carburante e qualche attrezzo di sicurezza, alla fine viaggiare per tanti km con mezzi che superano tutti i 35 anni era meglio un po' di prevenzione!

Bene iniziamo, dopo essere partiti con puntualità avevamo previsto soste per il pieno ogni 150 km circa più o meno tutti sapevamo di riuscire a rientrarci nell'autonomia del pieno del proprio mezzo,
un consiglio che secondo me è importante quando si fanno viaggi così lunghi che siano in gruppo o in solitaria è utile sapere i consumi medi della propria vespa, quanti litri di capienza contiene nel serbatoio prima della riserva e soprattutto quanto si ha di autonomia in litri nella riserva vera e propria! perché vi chiederete voi.. Perché cosi si sa quanti km prima della riserva si possono effettuare e man mano che passano i km si può tenere conto e monitorato il proprio pieno e sapere quanti km prima della riserva ci restano. Infatti il primo pieno è stato fatto dopo 132 km io ero di gran lunga dentro l'autonomia del mio mezzo e dopo aver fatto rifornimento di 2,84 Litri, con una media di consumi di 46,4 km/L ero pronto a ripartire, che dire una media non male tenendo una velocità di 70 km/h circa. Il primo step di km era praticamente volato sotto i nostri piedi, come anche i 150 km che ci aspettavano, alla fine se si è abituati non si sentono nemmeno. Ma dopo quasi 400 km e 3 pieni fatti la stanchezza iniziò a farsi sentire, la voglia di fermarsi, di far pausa iniziò salire. Non vedevo io, e penso anche gli altri, di fermarsi per la sosta pranzo tanto attesa e forse meritata, per l'esperienza fatta nei anni precedenti avevo visto che in vespa in un'ora di strada mista paese - statale si percorrevano 50/55 km massimo.
Il calvario iniziò passato il confine Italia - Francia in mezzo alla montagna purtroppo ci siamo staccati dal nostro mezzo di supporto con navigatore annesso. Le nostre strade si divisero e ci siamo ritrovati in 7 vespe senza navigatore, voi giustamente direte "potete usate il telefono". Si, ma purtroppo all'epoca non era così facile ed economico collegarsi all'estero e ci trovammo con le connessioni assenti e decidemmo di proseguire in direzione Nizza, uno dei primi paesi sulla costa Francese. Si, posso dirvi con immenso piacere che in ogni bar e ristorante eravamo al centro dell'attenzione dei Francesi consapevoli del raduno che si sarebbe svolto in quei giorni non molto lontano da li. Ebbene si, ragazzi la realtà era che tutti ci sorridevano, ci fotografavano e dentro di noi l'unica cosa certa era che mancavano 200 km all'arrivo (come lo sappiamo?), erano le 20:30 di sera, non sapevamo che strada fare, fin che la bella idea di chiedere a un passante che gentilmente ci indicò la strada dicendoci quanti km mancassero circa. Guardando l'orario e i nostri mezzi si mise a ridere. Ok non è stato confortevole come cosa. Almeno dalla nostra parte per tutto il viaggio c'è stato il tempo: Per la lunga strada è sempre stato per la maggior parte soleggiato.
Dopo un vero calvario forse i km più lunghi della mia vita mai fatti, siamo arrivati al village dove si teneva l'evento, ore 23:30 con un fortissimo ritardo e con le chiappe veramente finite ci siamo dedicati a una doccia e al letto!

Scatto qualche km al confine Italia - Francia

I giorni a seguire dal 2 al 4 Giugno dopo essere stati all'apertura dell'evento del WVD per il ritiro dell'iscrizione, aver visto l'arrivo di migliaia di vespisti da tutta europa o meglio tutto il mondo, abbiamo fatto un primo giro all'interno dell'esposizione, ci siamo dedicati a visitare un po' le zone circostanti. Saint-Tropez è una piccola cittadina modesta, mi ha dato l'idea di una cittadina di pescatori forse per via del grande porto, siamo stati a visitare Cannes, una cittadina nettamente più grande e soprattutto molto più vip, sicuramente non economica ma molto di classe e ben tenuta.
Consiglio vivamente di percorrere la strada sulla costa che va da Saint-Tropez a Cannes dato che ci sono panorami e viste sul mare azzurro molto suggestive e caratterizzate da montagne che scendono fino al mare di un colore rosso molto particolare.

Se avete l'occasione o la possibilità partecipare a eventi di questo genere sono esperienze da fare soprattutto nell'ambito di condividere una passione in comune con molte altre persone, al raduno sono stati oltre i 6000 iscritti, è un confronto culturale non da poco.

Logo WVD 2016

Per questo primo post non mi dilungo più di tanto dato che è un vecchio evento, siamo ripartiti alla mattina del 5 Giugno, tornati a casa con una valigia di esperienza in più sulle spalle e 1500 km sotto la carrozzeria!
 Lungo il viaggio di rientro il tempo non è stato clemente come all'andata, infatti abbiamo fatto tutto il tempo sulle strade francesi sotto l'acqua e qualche tratto anche in italia. 

Un viaggio così di più di 1500 km è stato composto da 12 rabocchi di benzina da quando siamo partiti, ho consumato oltre i 30 litri di benzina e circa 1 litro e mezzo di olio e con una media di consumo di 42/44 km al litro. 
Viaggi di questo genere sono esperienza che porterai sempre con te. Si, sarebbe stato semplice prendere un furgone e caricare la Vespa, ancora meglio andare in macchina comodi e girare tranquilli, ma la sfida, la fatica, l'impresa che comporta il viaggio e quello che ti resta dentro dopo, non sono nemmeno paragonabili. Quando sei in sella alla tua Vespa, un mezzo alla fine che era nato come utilitario con tutti i suoi difetti che può avere e decidi di percorrere certi viaggi, credo che si possa chiamare solo passione. 

Grazie per il tempo dedicato.
A presto con nuovi post !
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