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Ciao a tutti, mi chiamo Mirko e sono un appassionato di Vespe. La mia prima Vespa è arrivata a 13 anni una 50 special del '81, con la quale ho iniziato a muovermi e a fare i primi raduni. In seguito a 16 anni è arrivata una 125 Primavera ET3, sempre del '81 e dopo un lungo restauro a 17 anni ho potuto guidarla e ho allungato i miei itinerari. Crescendo la mia passione per questo mezzo ho iniziato cercare qualcosa altro e dopo qualche anno nel 2015 ho acquistato una 125 VNA del '58 tenuta per un periodo poi venduta e nel 2016 al suo posto ho preso una Sprint 150 del '68. Nel 2018 ho trovato se posso chiamarla così la mia perla, un 200 Rally del '72 e dopo la vendita della prima ET3 ne è arrivata in casa un'altra del '77. E così tra una Vespa e l'altra mi sono dedicato a qualche avventura che ho deciso di condividere con voi.
INFORMAZIONE: La pagina è in fase di lavorazione, prossimamente verrà aggiornata con post di viaggi sempre più recenti. Grazie

domenica 19 aprile 2020

Conquistato Passo dello Stelvio in Vespa 125 ET3

Passo dello Stelvio alla conquista della vetta su una Vespa 125 ET3

Abbiamo così deciso di salire dal lato italiano-altoatesino, una delle 3 strade, quella più impegnativa. Si arriva da Merano (TN), fino ad arrivare a Gomagoi ad un'altezza di circa 1000 m s.l.m. Da lì inizia la salita per quasi 26 km, 48 tornanti, un dislivello di quasi 1800 m e con pendenza media intorno 8-9%. Verso la fine di questi 26 km può raggiungere anche il 12%. Questo è il passo dello Stelvio!

Chiudiamo in bellezza questo 2016 !

24 Settembre 2016 Ore 6:00, 16 gradi poco più, ritrovo in piazza a Cerea, Vespa pronta con il pieno, ma questa volta con a bordo anche una tanica da 5 litri di miscela piena, legata tra le gambe e la ruota di scorta, non sapevo quanto sarebbe stata dura la salita e soprattutto lunga, l'unica cosa certa era che distributori, una volta iniziata la salita, non ne avremmo trovati. Ci aspettavano poco meno di 300 km e quasi 6 ore. Partendo cosi presto abbiamo raggiunto e passato Verona molto velocemente, da li abbiamo imboccato la strada SS12 che costeggia la montagna e A22 che va verso Trento, arrivati lì abbiamo preso direzione Merano.

Sulle strade Trentine

Dopo il pranzo e qualche foto lungo la strada, abbiamo imboccato la strada per la nostra meta passando per Prato Allo Stelvio l'ultimo paese dove si trova la possibilità di rifornimento.

E dopo la sosta rifornimento OBBLIGATORIA ci siamo trovati a imboccare la strada con il numero 48 era il primo dei quarantotto tornanti che ci attendevano, 26 km di pura montagna, partendo da una quota di 1000 m avevamo 1800 m di dislivello per poter dire l'abbiamo conquistata!


Vista dell'ultima parte di tornanti.

Ho letto molto spesso in giro di persone che dicono che per salire bisogna cambiare il getto di massima del carburatore, far modifiche e che si ha problemi nel salire con la vespa, la mia esperienza è stata che la Vespa ha iniziato a risentire della quota una volta passati i 2000 m di altitudine, calo di prestazioni e il minimo era calato. Cosa molto interessante i consumi di carburante, che non sono stati eccessivi, circa 3 litri per arrivare in cima.

 Arrivati alla fine del passo a 2758 m il sole spaccava l'aria, la neve contornava i bordi delle strade e la temperatura non superava i 20 gradi. Una volta arrivati si trovano dei negozi di souvenir e un paio di ristoranti, per gli amanti c'è anche una funivia che porta ancora più in quota, se non sbaglio sopra i 3000 m.
All'inizio ho menzionato che abbiamo scelto una delle tre strade, ovvero quella più impegnativa. Dal lato Italiano c'è una seconda strada più semplice che parte dal paese Bormio a 1225 m s.l.m. ed è lunga circa 20 km con 40 tornanti con pendenza che varia tra il 7% e un massimo del 12% verso la fine. Infine c'è una terza strada dal lato Svizzero che parte Santa Maria Val Monastero a 1375 m s.l.m.


Foto sul Passo dello Stelvio.

Dopo aver girato per tutti i negozietti, mangiato qualcosa e fatto un centinaio di foto, ci siamo rimessi in sella per scendere dal lato Svizzero. La seconda tappa per il giorno dopo era il Lago di Resia.

Passati per il piccolo paese della Svizzera Santa Maria Val Monastero abbiamo sostato 10 minuti per un paio di foto, per poi andare in direzione Malles Venosta dove ci aspettava il B&Breakfast.


Foto del paese Malles Venosta

Un bel paesino di montagna piccolo e tranquillo. Dopo aver scaricato i pochi bagagli ed esserci recati in camera ci siamo fatti una bella doccia, sulle spalle avevamo 340 km e diversa stanchezza. Ci siamo diretti in piazza alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma alle 20:30 era già tutto chiuso, ad eccetto di un negozietto di pizza al taglio che stava per chiudere e che avanzava qualche trancio. Per fortuna!



Il risveglio è stato incantevole in mezzo a queste montagne spettacolari, dalla camera si poteva vedere una vallata oltre il paesino immensa, di un bel verde acceso e il sole che man mano che saliva lo illuminava. Dopo una buona colazione, abbiamo salutato il personale che ci aveva offerto il posteggio per le due vespe nel loro garage, persone molto gentili e alla mano. Ci siamo incamminati in direzione della nostra seconda meta, il lago di Resia, situato a 1498 m s.l.m. dista circa 19 km e una 20 minuti da lì, in direzione del confine Austriaco. La strada che porta al lago e abbastanza lineare e costeggiata da immensi prati, porta al piccolo lago della Muta e subito alla nostra vista è comparso il Resia. Una meta molto ambita perché poco dopo la metà del lago si passa da una galleria e alla nostra sinistra c'è un parcheggio, impossibile da non notare è sempre pieno di moto e auto di passaggio. Una tappa fondamentale perché in quel punto compare un campanile del 1357.


Dopo la sosta al lago ci siamo avviati in direzione Austria, che dista a neanche 10 minuti di strada da li e ovviamente non si poteva non fare la fotto sotto il cartello di confine!

Confine Austria - Italia

Appena dopo il confine si trova un distributore di benzina nettamente più economico!
Attraversato il confine abbiamo proseguito in terra austriaca  

Lungo la strade Austriache B180.

Proseguendo sulla B180 per circa 9 km sulla nostra destra troviamo Festung Nauders un forte 
Austro-Ungarico del 1834. 

Forte Festung Nauders

Ci siamo dilungati sulla B180 per una decina di km, facendo una sosta in un piccolo bar lungo la strada.  Dopo la sosta e aver ammirato il paesaggio rientrati in Italia sul lago, attorno le 13:00 circa per una sosta pranzo, prima del rientro verso casa.


Sulla strada del ritorno.

Un viaggio cosi di due giorni si può fare tranquillamente, diciamo anche essere il minimo indispensabile, dato che abbiamo percorso poco più di 700 km. Mi sono ripromesso di rifare questo giro, ora che avevo visto com'era volevo organizzare e farlo diversamente magari in tempi diversi o dormendo in altri posti. Consiglio come giro di farlo, il passo dello Stelvio man mano che si sale si nota il cambiamento della natura circostante che diventa sempre meno folta cambiando il tipo di vegetazione. Importante il periodo Settembre è l'ultimo mese che si riesce salire con temperature decenti intendo! Secondo me il periodo migliore va da metà giugno a fine Settembre, per non trovare troppo freddo. Per quanto riguarda l'Austria voglio organizzarmi per passare qualche giorno in più addentrandomi per visitarla.



Grazie per il tempo dedicato.
A presto con nuovi post !
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